ENZO MANSUETO "Ultracorpi" book some reviews
Siamo contentissimi che il new book di Enzo Mansueto (Edizioni d'If , collana "I Miosotis"), che mi ha aiutato per il "dannato" "Proiettili Ita Punk Waves" fin dagli inizi, quando più che realtà disco-cazzografica sembrava una aliena , nebulosa,iperborea, angelus-noviana "Invasione degli Ultracorpi" (from outer spaces) , stia avendo OTTIME recensioni di critica: eccone di seguito un paio ....e un mio piccolo suggerimento: in un paese ormai stremato , sclerotizzato , infeudato al Bovino medio, ai "furbetti, furbastri, mentecatti e troiai vari" e alle Fattorie delle Atrocità televisive,...in un paese che ha strappato la poesia dagli occhi dei suoi figli rimpiazzandola con orridi impasti per make-up post-digestivo in prime-time ...per la serie: "In Culo all'Elettore medio",....LEGGETE e RIVITALIZZATE la poesia ,...perchè una poesia , ogni volta che la (ri)leggete, è re-invenzione ed è come assaporare nuove combinazioni o ricomporre nuovi colori,....mentre un reality show ha sempre e solo un colore ...quello dell'IMBECILLITA' :)
Michele Ballerini
voilà le reviews:
"Sono poche le 32 pagine di Ultracorpi delle edizioni D’if (2006) per capire che tipo di strada ha intrapreso la poesia del barese Enzo Mansueto. Descrizione di una battaglia (Scheiwiller), il suo primo libro quando uscì a metà anni Novanta fu un piccolo gioiello, salutato da parte della critica («Annuario di Poesia» in testa) come uno dei migliori libri della sua generazione.
Poi un silenzio durato un decennio. In quella raccolta non c’era ancora l’esasperazione formale di Ultracorpi. C’era una finitezza del verso che non lasciava trasparire scelte stilistiche così complesse e rischiose. Ecco oggi invece Esoscheletro («L’involucro ripulsa nella camera/ elettrizzata. Un inquisito ammasso/ organico conduce come rame/ il fascio scorporante. Buie lame/ disossano dal tronco il suo collasso./ Nei nervi il terremoto, lo sconquasso»), dove la sestina in endecasillabo chiude il blocco della poesia.
Le strofe chiuse di Enzo Mansueto sono appunto i mattoni su cui costruisce l’edificio bachtiniano dei suoi componimenti, materiale con cui dare vita al racconto in versi, a una poesia meno frammentata rispetto alle strofe della prima parte come ad esempio Stand-by («Accendi, spegni. Accendi, spegni. Spegni. / Con l’occhio rosso acceso che rimane / Al buio. Tra le larve, i resti, i segni. / Poco permane»). Proprio gli ultimi tre poemetti della raccolta giustificano la struttura del libro e ne fanno fare un salto notevole.
Pare che Mansueto accumuli materiale, lo ceselli per dar vita a un corpo lirico più composto dove poter affondare la lama e incidere un taglio profondo che non può lasciare indifferente il lettore. Ecco Corpo Alieno (all’Italia) splendida ballata che racconta l’abbandono e il ritrovamento di un neonato dove si trovano versi taglienti come: «E arriva l’ambulanza coi suoi acuti./ Carica lo scarico. Va. E riscarica/ d’un lampo l’emergenza. Sguardi muti…».Mario Desiati, La Repubblica-Bari, 2 marzo 2006
"Gli «Ultracorpi» - esili versi ad alta definizione"
Il giro di boa, la fine di una specie, è a pagina 17, in questi versi: «Attorno al cavo cranio/ un fascio di particole compone/ un tronco senza nome. Il corpo estraneo». La mutazione è compiuta, l’Io non ha retto. La nostra presunzione di rinchiudere il mondo in uno schermo, come un animale da cortile, ha generato mostri.
Gli Ultracorpi (Edizioni d’if, pagg. 29, euro 5,00) hanno vinto. Ci hanno invaso. Essi sono noi. La densità poetica dei versi di Enzo Mansueto assomiglia ai pixel delle tele di un giovane artista come Cristiano Pintaldi: frammenti di colore, che se ti avvicini ti pare quasi di poterli scrostare uno per uno; nell’insieme, però, un’immagine compatta e ad alta definizione (perlopiù tratta da film di genere, per esempio fantascienza, come L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel, a cui si ispira anche Mansueto).
Quelli del quarantenne poeta barese sono, dunque, versi «rgb»: la minuscola combinazione di puntini rossi, verdi e blu (red, green, blu) che sommati fra loro fanno ciò che vediamo al computer o in tivvù. L’esilità genera potenza. I versi paratattici e sincopati di Ultracorpi raccontano il dramma dell’uomo in gabbia violentato dal suo giocattolo mediatico. Pixel per pixel: l’agonia, lo strazio, fino al colpo di grazia. Dopo aver scoperto che il «corpo alieno » ha invaso lo spazio sociale («...Asili/ popolari scaduti. E già scaduta forse/ quella farcia di vita. Gli autosili/ evacuano vetture tra le morse/ dell’orario di punta...»), il poeta, stremato, invoca Arimane, il dio del male: «Finiscimi ti prego fallo subito». Enzo Mansueto, giornalista e scrittore, ha pubblicato nel ’95 l’opera poetica Descrizione di una battaglia (Scheiwiller ed.). Sta lavorando a un romanzo su «i PiL, la Bari postpunk, la psicogeografia e altro».
Michele Trecca, La Gazzetta del Mezzogiorno, 23.03.06 "
p.s. in allegato la locandina dello splendido film di DON SIEGEL ("Invasion Of The Body Snatchers" (realizzato in full paranoia maccartista, nel 1956 se non rammento male), cui il book si ispira .
Labels: Literature
7 Comments:
ogni tanto vado sul suo blog, enzo mansueto per me è un grande...
yeah , concordo,..viviamo in un paese del cazzo, ma ogni tanto qualche eccezione c'è,...tra l'altro m'ha detto che sta preparando un romanzo sul post-punk, attendons
Enzo Mansueto è una persona davvero geniale,stimabile da ogni punto di vista....fantastico!!
quello che stavo cercando, grazie
Perche non:)
Perche non:)
Perche non:)
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