ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA " Eldorado: A Symphony By E.L.O." 4° LP (Epic , 1974)

"Discovery" degli E.L.O. fu probabilmente la prima cassetta che acquistai in vita mia (ah no, SORRY,...il primo mio acquisto "musicale" in assoluto fu "Sandokan" 45 giri degli OLIVER ONIONS!! ..GRANDISSIMO!).
Originaria di BIRMINGHAM(UK) e formata da ex membri di IDLE RACE e MOVE , l'E.L.O. andò ad imporsi , nel corso di tutti gli anni '70, come uno degli elementi fondamentali di quel Superstardom /Olimpo del Rock (Jello Biafra lo chiamava "Coliseum Rock")che caratterizzò il sistema musicale degli anni '70 e contro il quale si scagliò con veemenza la "rivolta dal basso" del punk rock.
Ma, col tempo , sbolliti i bollori punk,si diventa più saggi, ci si libera la mente da stupidi pregiudizi "punkettari" giovanili e si riesce ad apprezzare la Buona Musica tout court.
E a mio avviso (e non solo mio!) Jeff Lynne è un autentico GENIO del pop.
"Eldorado" è il 4° LP della band e la proiettò (col singolo" Can't Get It Out Of My Head") nella top 40 americana.
Considerato dal critico Bruce Eder as a " pretentious pseudo concept rock-album" , il disco è , a mio parere, meno riuscito del precedente (BELLISSIMO) "On The Third Day".
Gli arrangiamenti orchestrali e sinfonici molto presenti nel disco soffocano infatti un poco lo straordinario talento pop/beatlesiano e il songwriting di Jeff Lynne.
Ma il disco è comunque valido e "Can't Get It Out Of My Head" è una delle songs più apprezzate dagli E.L.O. fans ever.
Il concept album nasceva dall'intento di attuare una sinfonia di "High Minded Music" che riflettesse una sorta di Escapism dalla everyday life (come sovente nel rock di quegli anni).
Si narra infatti di un "universal dreamer" che , in opposizione al mondo reale, decide di rifugiarsi mentalmente in una terra d'Utopia (l'Eldorado del titolo) popolata da folletti, Robin Hood e altri personaggi da fiabe (fairytales)).
I brani migliori del disco , oltre alla già citata top-40 hit, sono la "lennoniana" "Laredo Tornado" ; "Mister Kingdom" (che coniuga i tardi BEATLES e i PINK FLOYD dei mid-70s) ; "Poor Boy" , il classico r'n'r alla CHUCK BERRY di "Illusions in G Minor" e la title-track, ballad molto ariosa, quasi in stile BEE GEES (quelli più progressive e pre-disco music period).

Michele Ballerini