Saturday, January 06, 2007

ALEKSANDR PUSKIN " EUGENIJ ONEGIN" (1823-1830)











L'altro giorno mi sono messo a "rasghàr" (="segare la legna" in dialetto basso-mantovano) per il caminetto.
Mi piace , ma non essendoci molto abituato , ho resistito 56-57 minuti (massimo).
Mentre "à rasghaàv", immerso nel verde della campagna ricoperta di brina, mi sono venute alla mente alcune mirabili descrizioni della campagna russa fatte da Aleksandr Puskin nel suo straordinario "romanzo in versi" "Eugenij Onegin", che ho appena terminato di leggere ieri ( "I Capolavori Sansoni ed. ,1967", con traduzione del 1936 del grande slavista Ettore Lo Gatto)e che consiglio a tutti.
L'Onegin di Puskin fu importantissimo perchè (pur modellato inizialmente sul "Don Juan" e il "Childe Harold"del BYRON) è il primo autentico romanzo in rime della letteratura moderna.
Se infatti Byron , nel suo "Childe Harold" si rifaceva ancora al concetto "epolirico"di "romaunt" medievale (ex. il "Romaunt Of The Rose" di Chaucer) ; con l'Onegin, Puskin ,intendeva già il romanzo nella sua forma moderna; come "raffigurazione larga e veritiera della vita sociale" (V. IVANOV).
Quindi, già negli anni '20 dell'Ottocento e in aperta (seppur ironica) polemica sia con il "sentimentalismo" settecentesco inglese (allora molto di moda in Russia) che con lo stesso "morboso chimerismo byroniano" , che, ancor più , con quei critici che sostenevano la necessità di un ritorno alla altezza della "ode" e del "poema epico"; Puskin iniziò a celebrare le cose umili , la semplice vita della campagna russa e preconizzò il grande Realismo russo ( "d'esser poeta cesserò presto / Febo sprezzando e la sua minacciosa ira /coltiverò l'UMILE PROSA").




L'Evgenij Onegin di Puskin (così come la "Comédie Humaine" di Balzac e le opere del suo amico N. GOGOL) , sono essenziali per capire l'evoluzione della letteratura moderna.
Non a caso, nel 1880, nel corso dell'inaugurazione a Mosca del monumento dedicato a Puskin,DOSTOEVSKIJ esaltò l'Onegin parlando di: "poema palpabilmente reale, nel quale è incarnata la vera vita russa, con una tale forza creativa e con una tale perfezione, quale non era mai esistita prima di Puskin, e forse neppure dopo di lui".
Tra l'altro l'Onegin sarà il prototipo di quello "uomo superfluo, dissidente e fuoriuscito", o "embrione morale" , o "egoista che soffre del proprio egoismo" (Belinskji) che sarà poi protagonista di gran parte del romanzo 8-900entesco ( dal protagonista di "Delitto E Castigo", allo Stavrogin de "I Demoni", fino agli anti-eroi del decadentismo ).
Molto importante in questo libro è anche la continua immissione (ed allora era una novità assoluta) dell'elemento "popolare" e folkloristico ("narodnost" in russo) . L'interesse infatti di Puskin per il folklore e le fiabe popolari russe era intensissimo e infarcì di questi aspetti il suo poema, attuando una felicissima confusione di codici.
Di seguito ecco quella che doveva essere la fine del VI capitolo del libro, ma che non appare nella versione definitiva/ufficiale dell'Onegin, probabilmente per motivi di censura:
"E tu, giovane eterna ispirazione, agita ancora la mia immaginazione , vola più spesso qui, e fa che del poeta l'anima non si geli e indurisca e s'irretisca nel mortifero baccano del mondo, tra superbi e arroganti senza cuore , tra sciocchi circondati di splendore ; tra vecchi pusillanimi e FURBESCHI ; tra cavillanti giudici grotteschi ; tra birboni ridicoli e noiosi; in mezzo a civettone baciapile ; e alla marmaglia viscida e servile; tra gli odiosi convegni quotidiani ; i soliti tradimenti mondani ; tra le censure, i calcoli , i dispetti ed il vuoto dei cuori e dei pensieri!".
Davvero grandissimo brano!
Michele Ballerini




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8 Comments:

Anonymous Anonymous said...

siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ehi Mich riesco di nuovo a commentare!!!
perlomeno in questo momento e da questo pc!!
It made my day!
c

5:05 AM  
Anonymous Anonymous said...

e vai, iniziavo a credere fosse un sabotaggio di Giggi Marzullo,..che sia stato merito del magico moog de IL GUARDIANO DEL FARO ?..
Mich

5:12 AM  
Anonymous Anonymous said...

a questo punto direi proprio di si!
Guardiano SANTO SUBITO!

6:30 AM  
Anonymous Anonymous said...

...il GUARDIANO DEL FARO aka "l'Uomo che creava il rumore di tempesta con le sue tastiere",....spero solo non creasse anche altri, più prosaici rumori con quel moog...I mean rutti etc. uahuah!
Mic.

6:42 AM  
Anonymous Anonymous said...

or gorgeous FARTS!

7:21 AM  
Anonymous Anonymous said...

...quelle le creava da solo dopo aver magnato un piatto di pasta e fasoeuj ! (...mi perdoni il Puskin per questo commento:) )
M.

8:36 AM  
Anonymous Anonymous said...

ah pensavo che quello fosse un effetto collaterale di noi umani..ma del guardiano no

12:44 AM  
Anonymous Anonymous said...

ahah:) beh sì, in effetti il GUARDIANO DEL FARO è in una dimensione METASTORICA 'quasi OLIMPICA direi,...nulla a che fare con noi comuni mortali:)
Michel

12:59 AM  

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