Monday, June 05, 2006

MIKE STAX interview: a CRAWDADDYS / TELL TALE HEARTS /The LOONS history







When I was a young highschool student, suddenly, punk begun to bore me. Were the times when punk became a blank formula and he had lost his dadaist/artsy /rock'n'roll peculiarities.
A day a classmate sold me at school a vynil called "Texas Punk From the 60's" (EVA) and, when I returned home, I felt instantly in love with those sounds.(for example MOUSE & THE TRAPS were fantastic). In short I became a great fan of The BARRACUDAS, The LONG RYDERS, The CHESTERFIELD KINGS , The THINGS , PRETTY THINGS ,GREEN ON RED , RAIN PARADE , SICK ROSE , The TELL TALE HEARTS , LAST ,PRISONERS ,BACKDOOR MEN ,REMAINS ,LOVE and many many many others. TELL TALE HEARTS and CRAWDADDYS ,in particular ,were great in repropose and renew the exploding r'n'b sound of the early PRETTY THINGS and of the wonderful dutch bands of the mid 60s as The OUTSIDERS, Q65 ecc.
So voilà a cool interview to MIKE STAX (CRAWDADDYS / TELL TALE HEARTS / LOONS etc.) made by Gianluca Tedesco ( of VIV PRINCE EXPERIENCE) on the nice r'n'r blog THIS HEART DOESN'T RUN about one year ago.
The interview is really interesting cos Mike explains well the origins of his "militance" in rock'n'roll and how he left suddenly his small village in the Yorkshire to go in San Diego , California for the pure passion of the 60s r'n'r. Too he talk of his new band, The LOONS,another great band, 2 LOONS'tracks are downloadable at http://www.myspace.com/theloons
Grazie a Gianluca e ad Andrea Valentini per la gentilissima concessione/collaborazione W The FLAMIN' GROOVIES forever:)
Michel

INTERVISTA A MIKE STAX Part Two: Crawdaddys, Tell Tale Hearts and more
1) Come e’ potuto accadere che un ragazzo inglese come te, sia andato a finire in band Californiana come i Crawaddadys? Puoi raccontarci brevemente la storia del gruppo?
Mike: I Crawdaddys nascono per mano di Ron Silva e Steve Potter a San Diego, in California nel 1978. Nel 1979 pubblicano il loro primo album Crawdaddy Express sulla Voxx di Greg Shaw (R.I.P.). Nei primi mesi del 1980 pubblicano due 7” sempre su Voxx.
Io ero uno studente che viveva in un piccolo villaggio dello Yorkshire quando ho ascoltato i Crawdaddys alla radio nel programma di John Peel. Sono uscito e ho comprato i loro dischi. Ero un grandissimo fan degli Stones/Yardbirds/Pretty Things e sono stato spazzato via nell’ ascoltare una nuova band che suonava autentico 1965/65 r’n’b’ inglese. Ho scritto una lettera da fan alla band e Ron Silva mi ha risposto invitandomi ad unirmi alla band come bassista.
Così sono andato a San Diego e nel novembre del 1980 sono entrato nei Crawdaddys. Il mio primo periodo con la band e’ durato fino al giugno del 1981. Sono tornato nel gruppo nel marzo dell’ 82 e ho suonato con loro fino alla fine dell’ estate dell’ 83’. Durante questo periodo abbiamo registrato un po’ di materiale ma niente e’ stato pubblicato se non dopo. Alcune registrazioni sono apparse su un album intitolato Here Tis’ su Voxx Records, altre canzoni su un Ep uscito in Spagna durante la meta degli anni ottanta.
2) Qual’ era la reazione del pubblico ai vs. concerti, voglio dire suonavate del selvaggio r’n’b’ negli anni ottanta?
Mike: Le persone non sapevano cosa fare di noi. Noi eravamo un completo “regresso” ad un’ altra, molto più "primitiva" epoca, quando la maggior parte dei gruppi cercavano disperatamente di essere moderni e new wave. Ma il gruppo era realmente buono e così alla fine avevamo un discreto seguito.
3) Sai cosa stanno facendo adesso i membri del gruppo?
MIke: Ron Silva vive ad Oakland in California. Negli ultimi 20 anni (o quasi) ha suonato con Carl Rusk e Tom Ward nei Nashville Ramblers a.k.a. The Black Diamonds. La maggiorParte degli altri vive ancora a San Diego, suonando musica
4) Dopo i Crawdaddys, hai formato i Tell Tale Hearts, parlaci dei primi tempi della band, dove avete preso il nome?
MIke: Ho formato i Tell Tale Hearts nell’ agosto del 1983 con Bill Calhoun, Ray Brandes, Erich Bacher e David Klowden. Ho scelto il nome prendendolo da un racconto di Edgar A.Poe. Il nostro suono combinava il sound selvaggio e bluesy delle band inglesi dei medi sessanta con in aggiunta le influenze dei gruppi garage americani e in particolar modo i 13th Floor Elevators, gli Shadows of Knight e i Seeds.
Stavamo anche scoprendo tutti questi strani e fantastici gruppi della scena Olandese come gli Outsiders e i Q-65. Più importante comunque, fin dall’ inizio ,volevamo scrivere i nostri pezzi e lasciare il nostro marchio personale nella storia della musica piuttosto che limitarci a mettere in scena un’ epoca particolare.
Mentre qualche volta i Crawdaddys avevano questa aria snob da “musicisti seri” i Tell Tale Hearts erano totalmente fuori controllo. I nostri primi concerti erano improntati al caos, con membri del gruppo che cadevano, qualche volta finendo giù dal palco in preda a stati mentali alterati. Non c’era nessuna delle costrizioni autoimposte dei Crawdaddys, volevamo che la nostra musica fosse la più selvaggia e uncontrollable possibile.
Il nostro spirito era contagioso e (di solito) divertente così ci costruimmo velocemente un buon seguito localmente. Quasi subito firmammo un contratto con la Bomp/Voxx Records e registrammo il nostro primo disco nel 1984. Nel 1985 pubblicammo un 12” Ep con sei pezzi (The Now sound of The Tell Tale Hearts). Il gruppo e’ andato avanti fino al 1987
.5) Qual’ era la tua canzone preferita dal songbook dei Tell Tale Hearts?
Mike: Ho un po’ di favorite. “Crackin up” dal nostro primo demo tape (pubblicato sul cd raccolta High Tide), per via dell’ energia e della crudezza. “Forever Alone” sul primo disco, perché mi ricorda un sacco di bei momenti passati con Bill, eravamo compagni di stanza e scrivevamo i pezzi insieme a quel tempo.
Anche Bye Baby” dall’ Ep “Now Sound” e “Promise” che e’ stato il nostro ultimo singolo, con il grande Pete Miesner (ex-Crawdaddys) alla chitarra.
6) Secondo me i Tell Tale Hearts sono uno dei migliori gruppi della scena garage-revival, pensi che siate stati sottovalutati come gruppo?
Mike: Bene, sono lusingato dalla tua osservazione. Suppongo che eravamo (e siamo)sottovalutati, ma questo per me va bene, la maggior parte dei miei gruppi preferiti di tutti i tempi erano sottovalutati! In molti modi e’ stata anche colpa nostra se non siamo diventati più famosi. Eravamo veramente disorganizzati. Non abbiamo avuto mai nessun tipo di management e non c’era nessun tipo di piano sul come promuoverci.Suonavamo ovunque capitava e i nostri tour erano strettamente su piccola scala.Un altro problema era che io ero un immigrato clandestino, il che mi impediva di uscire dagli Stati Uniti, così mentre gruppi come i Fuzztones i Chesterfield Kings e i Miracle Workers andavano in tour in Europa e costruivano il loro seguito, noi eravamo piantati a San Diego lavorando al minimo salariale e perdendo tempo.
7) Perché i Tell Tale Hearts si sono sciolti? Hai qualche rimpianto per qualcosa che hai fatto o che non hai fatto con il gruppo?
MIke: Dopo tre anni e mezzo passati insieme, tutti avevano idee differenti riguardo quello che i Tell Tale Hearts sarebbero dovuti diventare. Il risultato alla fine fu un compromesso e la musica incominciò a soffrirne. Dal vivo perdemmo tutta l’ energia che aveva reso la band così grande.I dissidi interni incominciavano a farsi spazio tra i vari membri del gruppo e il divertimento fini. Fondamentalmente il nostro tempo era finito!Ho pochi rimpianti. Rimpiango la nostra inesperienza in studio quando registrammo il primo album. Fu registrato in maniera molto povera e il suono debole peggiorò quando la casa discografica remixò il disco alle nostre spalle, togliendone l’ anima. Rimpiango il non aver mai registrato un disco che avesse l’ excitement dei nostri concerti.Rimpiango anche il modo in cui le cose divennero via via “fredde”. Iniziammo come cinque grandi amici, ma dopo lo scioglimento alcuni di noi non si sono rivolti la parola per molti anni. All’ inizio la musica era la prima cosa, ma verso la fine alcuni membri erano attaccati sia alle donne che alle droghe o ai loro ego. Una situazione tipica per un gruppo giovane, ma comunque un grande spreco in retrospettiva.
8) Come erano i rapporti con le altre garage-band del tempo, quali erano secondo te i gruppi migliori del cosiddetto garage-revival e perché?
Mike: Eravamo in rapporti di amicizia con le altre band di San Diego, i Gravedigger V e dopo I Morlocks, ma c’era anche un’ intensa rivalità, specialmente con i Morlocks. Io mi sono sempre trovato bene con tutti questi ragazzi, ma so per certo che c’ erano dei problemi con altri membri del mio gruppo. Eravamo anche amici con i Chesterfield Kings, le Pandoras, Gli Unclaimed e molti altri gruppi.Ho sempre pensato che gli Unclaimed, fossero una delle migliori band dell’ intero movimento. Amavo le canzoni strane e sarcastiche di Shelley Ganz come l’ intera attitudine del gruppo e del loro suono. E dal vivo erano straordinari. Mi piacevano anche i primi Chesterfield Kings. Non m’ importa della fase glam che hanno attraversato per un periodo, ora sono tornati sui giusti binari. Anche Jeff Conolly e i Lyres, meritano molto rispetto.
9) Adesso suoni con i Loons, vuoi presentarci gli altri membri del gruppo?
Mike: Anja Bungert al basso e ai cori, Marc Schroeder e Chris Marsteller sono i chitarristi, mentre Mike Kamoo e’ il nuovo arrivo alla batteria.
10) Quali sono le vs. influenze, principali?
Mike: Siamo influenzati pesantemente da gruppi come gli Yardbirds, Love e i Pretty Things, ma queste influenze sono state così assorbite profondamente nel corso degli anni, la musica che suoniamo e’ un riflesso di queste influenza più che un’ imitazione. Ci sono molto gruppi che stanno facendo poco più che una rivisitazione dei 60’s. Può essere divertente da guardare ma, in ultima analisi, tutto ciò e’ molto superficiale. Alla fine della giornata, vai a casa e senti gli originali, non una versione simulata. Mi piacerebbe pensare che quello che facciamo abbia una profondità maggiore di queste cose. Lavoriamo duramente sul suonare originali e sull’ avere una personalità musicale nostra.
11) Cosa puoi dirmi del vs. ultimo disco Paraphernalia?
Mike: L’ album ha avuto una lunga gestazione. Anche se e’ stato registrato interamente in un arco di tempo di poche settimane, alcune delle canzoni erano vecchie di cinque anni al momento di essere incise, mentre altre erano state scritte solo qualche giorno prima. Il disco rappresenta cinque anni o più di cambiamenti sia nella line.-up del gruppo che nelle nostre vite personali, così copre un’ ampia sfera di stati d’ animo e argomenti. Penso che sia stato messo insieme decisamente bene comunque. Ne sono orgoglioso.
12) Cosa dobbiamo aspettarci dai Loons ?
Mike: La prossima cosa che faremo sarà registrare un pezzo per un tributo a Greg Shaw che uscirà su Bomp. Ho scelto una vecchia canzone dei Crawdaddys “I’m dissatisfied”, perché e’ una di quelle canzoni che mi ha ispirato nel lasciare l’ Inghilterra e venire in America tanti anni fa. Greg Shaw e’ parzialmente resposanbile per questo.Stiamo lavorando su dei nuovi pezzi e speriamo di uscire con qualcosa di nuovo senza che passi tutto questo tempo. Vogliamo fare anche più tour in Europa e forse anche in altre parti del mondo. Ci piacerebbe andare in Giappone per esempio, o in Australia e in Nuova Zelanda.
13) E ora come in Alta Fedeltà, dammi la tua top-five, per album e 45’s?
Mike: Cambia in continuazione, ma eccoti la mia Top five in base agli stati d’ animo del giorno:
Lp1) The Pretty Things- primo disco
2) Love- Forever Changes
3) Master Apprentices- primo disco
4) Bo Diddley- Go!
5) Tim Hardin- No. 1
45’s 1) The Pretty Things- Rosalyn
2) The Misunderstood- Children of the Sun
3) The Outsiders- Touch
4) The Answers- Fool turn Around
5) The Mustangs- That’s for sure

14) Ok Mike grazie di tutto, qualcos’ altro da aggiungere?
Mike:Grazie per l’ interesse
Gianluca Tedesco (for http://this-heart.blogspot.com/

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1 Comments:

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