Friday, December 28, 2007

TAMAKI NAMI "Make Progress" 2° CD (Smile Co. , 2005)




Gettate alle ortiche la vostra collezione di dischi di BRITNEY SPEARS (di cui vi so tutti accaniti fans!), regalate a vostra zia 94enne (oltre che una fiammante nuova dentiera)la vostra raccolta di autografi di CHRISTINA AGUILERA, smettetela di andar a far roteare gli accendini e a intonare "alé-ohoh" ai concerti di BIAGIO ANTONACCI e di BAGLIONI o a presentarvi con bandana simil-rocker ai concerti del LIGA!....Il pop ha ora un suo nuovo IDOLO!
Oui,Lei proprio Lei...NAMI TAMAKI ( o TAMAKI NAMI come dicono in Giappone).
"Make Progress", il 2° album della j-pop princess di KATAYAMA presenta alcuni brani assolutamente irresistibili come "reason", "Heroine", "Kurayami Monogatari",...ma , soprattutto, il fantastico hit single "Daitan Ni IkiMasho-Heart and Soul" (in inglese dovrebbe significare "Go Boldly!" )di cui potete vedere il video here

http://www.youtube.com/watch?v=sFMMp0JSnA0&feature=related

e apprezzare il ritornello " I say! Daitan Ni Ikimasho/ Mayowanaide , Boys And Girls"( I say, Go Boldly , Without hesitation, boys and girls".

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Tuesday, December 18, 2007

ERNESTO SPARALESTO!


Ed ecco altre delizie di 60s-70s POP-COMIC ARTX directly dalla collezione privata di Ursus.
TRattasi del grandioso ERNESTO SPARALESTO (aka QUICK DRAW McGRAW , creato nel 1959 da HANNA & BARBERA), presente su un paio di albi di BRACCOBALDO del 1967.
Con lui il fido asinello messicano BABA LOOEY o BABA LOU (detto anche JOE RONZINO).
Sempre W ERNESTO SPARALESTO...un Uomo, un Cavallo, una Leggenda (in un mondo di Asini).
Michel

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Monday, December 03, 2007

JULIAN COPE "You Gotta Problem With Me" 2CD (Head Heritage, 6 august 2007)






Et voilà la recensione del Wally dell'ultimo disco di ST. JULIAN COPE , artista che tutti noi amiamo.
Mick

Mi pare superfluo per chi segue da vicino le cose del rock internazionale sottolineare la poliedricità ed anche la bizzarria culturale di un artista come Julian Cope, musicista proveniente dalle risacche post-punk anglosassoni o new-wave che dir si voglia: come dimenticare i suoi geniali Teardrop Explodes, che già in quegli anni fatidici ( i primi '80) insieme ad Echo& The Bunnymen, Big in Japan, Pink Military facevano professione in Liverpool di fascinose seduzioni pop-psichedeliche?

A differenza di altre bands partorite dalla new-wave, come U2 e Simple Minds, Cope non é mai assurto a fama planetaria, anche perché ben presto imboccò la strada solista insieme ad un ristretto team di fidi collaboratori, ed alla luce dei riflettori con l'andare degli anni ha preferito con modalità sempre crescenti costruirsi un personale mini-universo per nulla ortodosso, nel quale il suo amore ossessivo per la psichedelia degli anni '60 si incrocia con quello altrettanto maniacale per il rock tedesco, o krautrock, degli anni '70.

A tal proposito si rivela un ottimo e personalissimo scrittore con Krautrocksampler, quasi un testo-vangelo in materia pubblicato per la prima volta nel 1995, ma che ha visto la luce in Italia per la Lain solo nel 2006.

Da non perdere anche la sua doppia autobiografia Head On - Repossessed, un tomo mastodontico zeppo di notizie, aneddoti, descrizioni maniacali e particolareggiate della scena musicale in cui é cresciuto, dai suoi esordi con i T.E. ai suoi lavori solisti.

Ma non basta : é anche un eclettico studioso delle antiche civiltà celtiche e druidiche, delle loro credenze religiose e dei siti ancestrali disseminati in Inghilterra ed in Irlanda, dove individua collegamenti con l'esistenza di civiltà extraterrestri!

Una personalità complessa e misterica quindi quella di Cope che ha man mano infarcito i suoi numerosi lavori solisti da più di vent'anni a questa parte di riferimenti geografici, etici, mistici a queste materie che è andato via via approfondendo : primi tra tutti la serie di albums ispirati al dio Odin, Jehovahkill, Autogeddon, The Interpreter.

Stessa cosa dicasi per la sua notevole coscienza e critica sociale e politica, a partire dalle marce di protesta per l'aumento delle tasse in Inghilterra sino alle tematiche ambientali.

Ricordo a questo proposito il doppio imperdibile vinile Peggy Suicide , incentrato sul suicidio (!?) perpetrato dai terrestri con la loro mancanza totale di sensibilità ecologica a danno di madre terra (Peggy).

Fatale che Cope giungesse a crearsi una sua etichetta discografica, la Head Heritage, che funge anche da mesmerico contenitore di tutti i suoi progetti letterari, di poetry e culturali di Modern Antiquarian, parafrasando il titolo di un disco di soli readings del 1998 tratto dal suo omonimo libro.

Musicalmente Julian Cope ha molte anime: quella squisitamente pop, quella psichedelica, quella folk, quella sperimentale di derivazione krautrock (espressa in spericolate opere-fiume come Queen Elizabeth accentuatasi negli anni '90), quella enfaticamente metal d'ispirazione detroitiana incarnatasi sotto lo pseudonimo di Brain Donor ma presente anche nei recenti Citizen Cain'd , Dark Orgasm (2005) e Rome wasn't buried in a day (2003)..

Il suo nuovo album, You gotta problem with me, un doppio cd, vede invece un ritorno prevalente a ballate sornione ed elettro-acustiche come They gotta different way of doing things, mesmerica e bluesata con una mirabile girandola di chitarre nel finale in odore di Grateful Dead, Woden pervasa da melodia folk evocativa e chitarre acustiche, Sick love (con attitudine crooner ed armonica), Soon to forget ya, recitata su un giro armonico epico, sottolineata dalla vocalità carismatica e suadente di Cope e dalle magiche ed eclettiche corde del fido Donald Ross-Skinner.

Più acida e solenne Beyond Rome, folkeggiante A Child is born in Cerrig-Y-Drudion, che si riallaccia alle tematiche di antiche civiltà tanto a cuore a Cope, accorata la finale Shame Shame Shame che si accende rabbiosa nel finale.

Vampire state building, oscura e minacciosa, vive di variegata ossessione strumentale rispolverando la vena più anticapitalista di Cope. Quasi una marcia solenne di protesta nel finale.

L'episodio più emozionante di You Gotta Problem With me é il commovente Doctor Know : inizia in sordina come una preghiera ed una voce da brividi a tratti in falsetto, caricandosi in crescendo di tensione ed elettricità sino ad assumere le fattezze di un rito pagano '....make a sacrifice...make a sacrifice...!' ; piano martellante, Cope giunge al delirio, le chitarre crescono malsane sino a librarsi nel finale in un volo pindarico ed a dissolversi in polvere astrale.

You gotta problem with me é sanamente incazzata e cantata con rabbia da Cope, sottolineata da suoni ed irrorata da polveri spaziali, synth e tastiere.

Peggy Suicide is a Junkie palesa ambigui riferimenti con potenti evocativi riffs fuzz ed ancora una stridula arrabbiata performance di Julian.

Cant get you out of my country é giocata quasi sul giro di Gloria, ed evoca toni Morrison-iani. Ancora disagio esistenziale di Cope questa volta espresso con giocosità quasi sixties.

Infine la perfida cantilena di Hidden Doorways, con tanto di strings a sottolineare il coté più pastorale di Cope.

Un disco intenso ed ispirato, con brani messi bene a fuoco, molto più

che nel precedente caotico Dark Orgasm, col quale Cope torna agli ottimi livelli di Citizen Cain'd.


Voto : 8 / 10


http://www.headheritage.co.uk/


PASQUALE BOFFOLI


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Sunday, December 02, 2007

KARI TAPIO "Olen Suomalainen" 45 (1983)







Per la serie "semo gente de borgata" vi segnalo una pop ultradelight. Trattasi della versione finnica de "L'Italiano" dell'impareggiabile TOTO CUTUGNO, ribattezzata "Olen Suomalainen".
A interpretarla era la finnish popstar KARI TAPIO e così recitava il
refren':
On pohjantähden alla
Tää koti mulla mainen,
Mä elämästä laulan,
Sillä oonhan suomalainen
Mä rakkaudesta laulan,
On siinä mies ja nainen
Pohjantähden alla,
Elää suomalainen ,....inutile che tenti di tradurvela perchè è già comprensibilissima così :)

Il grande KARI TAPIO incise numerosi successi negli anni '70-80 e alcune sue tracks compaiono regolarmente nelle varie compilations evergreen finniche tipo "Iskelma vol. 1: 20 RadioHittia" assieme a " ILTA YÖHÖN KULJETTAA di ANNA ERIKSSON o VAIN RAKKAUS di MARI RANTASILA o "SIELUNPUOLIKAS" di JOHANNA PAKONEN.
Come direbbe BONVI "diafolen di un Toto Cutugnen".

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