Saturday, August 26, 2006

SANDRO GIACOBBE "Sarà La Nostalgia / Una Mattina" 45 (CGD? , 1982)


Signori: inginocchiatevi e mettetevi a santificare l'Uno plotiniano(..o,volendo, anche l'Uno biscardiano!) per la Grazia che vi è stata concessa:)
Questo 45 giri non è un semplice "prodotto di consumo" vinilitico ma un oggetto sacro che va omaggiato e difeso (oserei dire Alfierianamente), dagli attacchi degli Infedeli del pop!
Suvvia, siamo onesti! Non vorremo paragonare il brutale,"attossecato" sermo plebeius di gruppastri come i Voivod o i Rage Against TM con la cortese , aurorale raffinatezza- "bionda più c'auro fino"- di questo capolavoro del pop melodico italiano che è "Sarà La Nostalgia"di SANDRO GIACOBBE !??
Con questo 45 giri SANDRO GIACOBBE si confermava come uno dei più validi e fedeli" servitori d'Amore"( nella più pura tradizione della lirica trobadorica e provenzale); rinnovando i fasti degli antichi "dicitori per rima" .
La ricca tessitura melodica del brano ricamava in un Cielo Alfin sgombero di nubi il Profilo Leggerissimo dell'Amata elevandola quasi al rango di Pintura Sacra;Trasfigurazione Ultraterrena di Bellezza Puramente Spirituale.
L'allegorismo dell'Alighieri , la "musicalità tenera e gentile" di DINO FRESCOBALDI; la commossa nostalgia che irradia dalle pagine migliori del POLIZIANO ("Ah! quante ninfe per lui sospirorno/ Ma fu sì altero sempre il giovinetto/ che mai le ninfe amanti nol piegorno"!) rivivono intatte in questo poemetto dei primi, sorgivi anni '80.
Per essere più icastici:queste erano canzoni...E CHE CAZZO!!
Après Lui le déluge....e Povia!:)

(p.s. : by the way, chi volesse vendermi o registrarmi questo 45 giri mi contatti thru' email , see profile)
Michele Ballerini

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Saturday, August 19, 2006

PROIETTILI ITALIAN PUNK WAVES 1977-90 vol. 0 review from 2001


Ho beccato questa review (del 2001) dell'ormai Leggendario n.0 del mio "Proiettili Italian Punk Waves 1977-90" ; tratta dall'ottimo webmag "BE NICE TO MOMMY" di UMBERTO D'AGOSTINO(archivio recensioni 2000-2001) .
Questa review ( e tante altre positive che mi fecero)mi danno ancora più entusiasmo in vista del nuovo volume, che ho dovuto purtroppo posticipare per non piacevoli vicissitudini familiari.
La cosa più strana è che io; pur avendo inventato e contribuito in gran parte a dare rilevanza mediatica a tutto 'sto baillame sul punk italiano anni 70-80 ( ho iniziato a fare ricerche nel 1998-99 per reperire materiale) ,non c'ho ancora guadagnato una lira.
Vabbeh, non pensiamoci !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E pensiamo al nuovo volume!
E pensate che ci sono "furbastri" che hanno avuto il coraggio di venderne una copia originale a quasi 30 euro !
I "furbetti del quartierino" sono solo Ricucci e C. in Italia?????? Non direi!

"AA.VV. - "Proiettili: Italian Punk Waves 1977-1987" - Rock impresa
Questa è stata davvero una sorpresa. L'idea che un gruppo di pazzi sia riuscito a spillare quattrini alla Presidenza del Consiglio e al Fondo Sociale Europeo per pubblicare una raccolta di gruppi punk italiani del decennio '77-'87, mi fa assai piacere.
Intendiamoci, in un paese, che so, come l'Olanda magari sarebbe anche una cosa normale, ma qui nella terra dei cachi fa sempre un certo effetto. La raccolta ha in se' qualcosa di unico e dimostra come il nostro sia un paese dove il punk ha attecchito fin dai suoi esordi con grande personalità.
Dai più celebri Tampax di Pordenone e Klaxon di Roma, ai baresi Skizo e ai modenesi rats, fino agli antichissimi Luti Chroma di Bologna, il disco (17 canzoni per altrettante band) scorre via piacevole mostrando tutte le facce di un genere che prendeva forma attingendo a piene mani fra i rimasugli del vecchio rock'n'roll e le stilose velleità della New Wave. Stando alle note di copertine dovrebbe trattarsi di un prodotto omaggio e si annunciano nuovi volumi della serie. Provate a richiederlo, ne vale la pena.
Proiettili - una pagina dedicata al progetto, con i relativi contatti, ospitata da Punkadeka


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Friday, August 18, 2006

" I MISTICI DEL GOAL" brand new blogsite



Visto che il soccer too is PopArtxx ;ho appena editato online il mio new "side project" blog-site "I MISTICI del GOAL" ( The "Mystics" of Goal) che si occuperà esclusivamente di tutti i grandi Lirici, Poeti, Artisti e ...Mistici del goal, con particolare riferimento a quelli degli anni '60 '70 e 80....voilà l'Intro http://misticidelgoal.blogspot.com/ ,...soon i primi articoli-tributo inerenti il Mitico Alessandro "Spillo" Altobelli e il grande bomber tedesco degli anni '70 Dieter Mueller.

(pictures: Italy team World Champion 1934) and the great GIUSEPPE MEAZZA (world champion 1934 e 1938 ; 287 goals in 408 matches in INTER FC (1927-1947)

http://misticidelgoal.blogspot.com/

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Wednesday, August 16, 2006

bedankt FAAS WILKES




Leggo che si è spento ieri Faas WILKES, leggendaria mezzala olandese degli anni '40-50.
Considerato uno dei più grandi giocatori olandesi di tutti i tempi; imprevedibile "dribblomane"; dopo aver giocato (dal 1940 al 1949) nello Xerxes Rotterdam ; arrivò in Italia in our loved INTER FC (dove fu ribattezzato dai tifosi" l'olandese volante") e in 3 campionati (dal '49 al 1952) segnò 47 reti .
Ebbe quindi una parentesi al TORINO (1 solo goal , causa un serio infortunio); e si trasferì poi al VALENCIA ( 38 reti in campionato).
Ritornò poi in patria dove , con le maglie del VVV VENLOO (1956-58) e del FORTUNA '54 GEELEN (1959-62) segnò rispettivamente 24 e 33 reti nel campionato olandese. Chiuse la carriera a 41 , nella serie B olandese, con lo Xerxes.
E' stato a lungo topscorer della Nazionale olandese con 35 reti (superato solo recentemente da KLUIVERT e BERGKAMP).
Io ovviamente non l'ho mai visto giocare, ma persone dell'età di mio padre , che l'han visto esibirsi nell'Inter; mi dissero che aveva giocate veramente funamboliche .
Bedankt Faas from Italy , rust in vree.
foto tratte dal sito ufficiale dell'INTER FC e da planet.NL

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Thursday, August 10, 2006

GUN CLUB GRAFFITI ( with a live report directly from a 1984 fanzine




Quando ero un ragazzino e giocavo centravanti nel campionato "allievi "provinciale (quell'anno fui capocannoniere con 19 reti in 18 partite.., ero un gran figlio di ...alla Gerd Muller, nel senso che spesso per 80 minuti ero capace di non toccare una dannata palla che fosse una (anche perchè ero più svogliato di SOCRATES "O dotor" e del "Kobra" DARKO PANCEV messi assieme); ma alla prima occasione buona in area "punivo") ; ogni domenica mattina mi "concentravo" ,prima di andare al campo di "giuoco"(come direbbe Paolo Valenti) , ascoltando un pò di dischetti,...Along with CHESTERFIELD KINGS; HOODOO GURUS; LONG RYDERS; JESUS & MARY CHAIN , uno dei vinili che più mettevo sul piatto per "caricarmi" era "Miami" dei GUN CLUB; soprattutto l'esplosiva "Devil In The Woods" e "Bad Indian".
Perciò sono felice di presentarvi questo "special" GUN CLUB di Pasquale; con allegato un interessante live report d'époque inerente un gig dei GC del 1984 , in provincia di Bari, sorta di istantanea in b/n che ben fotografa , a mio parere,quello che era il personaggio "maudit" Jeffrey Lee Pierce.
(pictures taken from http://www.thegunclub.net/ )
Michele

INTRO
Dei Gun Club non parla ormai quasi più nessuno: magnifici 'losers' del rock&roll americano, praticamente emanazione di un 'loser' per eccellenza, il tormentato Jeffrey Lee Pierce, passato a miglior vita da molte lune.

I G.C. sono stati negli anni '80 i signori incontrastati del punk-blues, precorrendo tutta una serie di sporchi utopisti : Jon Spencer B.E....Bassholes...Gibson Brothers..Honeymoon Killers...che muovendo dalle loro intuizioni avrebbero dimostrato negli anni successivi che il matrimonio tra l'approccio offensivo e rumoroso del punk e la verginità delle radici da utopia poteva trasformarsi in febbricitante espressione artistica.
Il 1984 fu un anno cruciale per i Gun Club: pubblicarono uno dei loro album migliori(The Las Vegas Story ;di cui vi parlo in questo articolo) e suonarono ,tra l'altro, a lungo in Europa: non so come, ma grazie ad una coraggiosa associazione culturale barese capitarono anche nel nostro profondo sud, a due passi da casa mia!
Ho pensato che riproporvi la mia cronaca live di allora non fosse poi una così cattiva idea. Eccovi allora questo bruciante flash del passato...

"'Jeffrey Lee Pierce, biondo, figura tozza e corpulenta, cantante, compositore e chitarrista sui generis, guida i Gun Club da sempre, plasmandoli col suo carisma maledetto.
Spesso penso a lui quale erede legittimo di Jim Morrison, per il suo modo di fare poesia, per i suoi moduli vocali strazianti, cupi ma soprattutto per la sua sregolatezza esistenziale, che ha già fatto di lui agli occhi di molti un eroe negativo.....'"
Così scrivevo su un giornalino locale in occasione di un concerto tenuto dai Gun Club verso la fine del 1984 in un cinema in provincia di Bari.
Queste parole, forse un pò enfatiche, erano però scritte in preda all'eccitazione per un avvenimento eccezionale: l'esibizione di un gruppo che i quegli anni era idolatrato da me e da una ristretta ma fedelissima schiera di fans italiani e che attraversava un felicissimo momento creativo.
The Las Vegas Story, album ispiratissimo e maledettamente lirico sino all'ultimo solco, era uscito appunto in quel 1984 . Permettete che ve ne parli prima di passare alla "hot" materia ‘ live ‘ .
THE LAS VEGAS STORY
Dopo il disperato e.p. Death Party i Gun Club incidono quel quasi-capolavoro che risponde al nome di The Las Vegas Story, per l'Animal Records, prodotto da Jeff Eyrich.

Ed eccolo Kid Congo Powers, riunirsi al suo antico compagno, era nell'aria e meno male che il ricongiungimento è avvenuto, perché Kid é assolutamente selvaggio e funzionale, nel suo stile chitarristico, ai 'bad trips' di Jeffrey; il suo excessive feedback (come é definito nelle note di copertina) é a volte più efficace ed evocativo di qualsiasi solo tradizionale.
La produzione del 33 giri é magistrale, rendendolo (grazie ad una continuità notevole di atmosfere) l’epopea di un'America decadente e profondamente inquietante: Bad America, My Dreams, Give Up The Sun, Stranger In Our Town, sono monumentali elegie elettriche; epitaffi indelebili di un'anima pura, persa sullo sfondo degli anni del disagio reaganiano. Come dimenticare poi My Man's Gone Now, il blues di George Gershwin che inaugura la seconda facciata, con Jeffrey che sfodera uno swing insospettabile su un piano vibrante, una cosa molto vicina al trattamento che Nick Cave riserva da sempre al blues : lo definirei quasi ‘ dark-swing ‘. Disco fondamentale per capire la "Bad America" degli anni '80.

GUN CLUB LIVE-1984/Cineteatro Lombardi : Triggiano/Bari

Le voci circa il menefreghismo di Jeffrey Lee Pierce nei confronti del pubblico erano fondate: la prima parte della serata fu all'insegna del caos sonoro più sconcertante; Jeffrey, visibilmente fuori di testa (chissà di cosa!) se ne é fregato della tonalità di parecchi brani brutalizzandoli con il suo vocalismo svogliato ed occasionale, suonando la chitarra ritmica in modo disastroso...

Si direbbe che il biondo stravolto volesse svolgere apposta una massiccia azione di disturbo sulla ritmica sempre precisa di Terry Graham (drums) e della dark-lady Patricia Morrison (bass).
Anche le buone cose cose di Kid Congo Powers, chitarrista tutto effetti e feedback, Lui le ha coperte e rovinate con la sua mano pasticciona ed eccessiva!
Ma da personaggio lunatico ed imprevedibile quale Pierce é sempre stato all'improvviso ha lasciato perdere quel punkismo gratuito ed autocompiaciuto nel quale si era rifugiato 'totally stoned' e si é calato molto più attentamente e con giusta concentrazione nel feeling dei brani successivi, regalandoci delle versioni indimenticabili del classico "Sex Beat", di Cool Drink Of Water e intense e sofferte interpretazioni di Walkin' With The Beast, Stranger In Our Town.
Ma é stato con Jack On Fire che i Gun Club hanno dimostrato quella sera la loro grandezza on stage quando riuscivano......ad entrare in feeling e ad amalgamarsi: a luci spente ci hanno lasciato tutti col fiato sospeso, la ritmica inesorabile a scandire il blues voodoo misterico degli inizi del gruppo (Fire Of Love..); Kid Congo librava nell'aria ormai satura di vibrazioni tossiche i glissati della sua chitarra, lamenti ancestrali di bestia ferita, mentre Jeffrey nell'oscurità si aggirava per il palco recitando con enfasi il suo copione di dolore e di squilibrato alcolista... Devo dire che mi sconvolse: lasciata la chitarra, ha rantolato sul palco, gettandosi a corpo morto più volte tra le prime file; si é arrampicato sugli amplificatori, rimanendoci accovacciato come una pantera ferita...mentre guardava il pubblico minacciosamente, in procinto di lanciarsi da un momento all'altro.
Il suo approccio on stage era completamente fisico e tragico, di pura ascendenza morrisoniana, e riusciva a creare nell'audience reazioni molto contrastanti e violente.... Posso dire, per quanto mi riguarda, che si é trattata di una delle esperienze live più sconcertanti che io abbia mai vissuto...e rimarrà scolpita nella mia memoria in modo indelebile "
Pasquale Boffoli

p.boffoli@tiscalinet.it

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Monday, August 07, 2006

Roy & The Devil's Motorcycle "Because Of Women" (Voodoo Rhythm , 2006)


Devo dire che con questa produzione recentissima, BECAUSE OF WOMEN ,degli svizzeri ROY & THE DEVIL’S MOTORCYCLE: tre chitarristi ( 3 Brothers ) più un batterista(Oliver) ; la Voodoo Rhythm si è davvero superata .
Il sound prodotto dalle tre chitarre e da Oliver travalica l’abusato concetto di trash-blues ,che si rivela limitativo nel loro caso .
Da un lato si ricollegano a certo ‘decostruttivismo ‘ blues di mitiche bands come Chrome Cranks , Bassholes e Cheater Slicks; come loro in brani come l’oppiacea "I Had A Dream", l’acustico-folkeggiante "Winding Up " e l’informale "Dust Ball Flashback", iniettano nella matrice nera del blues , alcolizzati e onirici umori esistenziali di bianchi alla deriva , di vite allo sbando , mutandone e trasfigurandone le trame originarie.
Un mood che ricorda molto gli abbandoni drogati degli Spaceman 3 .

Ma, a differenza dei nomi succitati, Roy & The Devil’s Motorcycle rinunciano ad urgenza ritmica e deflagrazioni soniche per dar vita ad una "psichedelia blues" decelerata ed inquietante in cui sono gli obliqui e visionari téte-a-téte delle tre chitarre e la voce trasandata a farla da padrone .
Autentici monumenti al ‘cuore nero’ di questo blues posseduto da un incredibile nichilismo bianco sono "Dark Sunday Evening "( qui i 13th Floor Elevators sembrano essersi dati appuntamento con i Joy Division ), la cover di Junior Kimbrough("Don’t Leave me" ;strascicata e tossica) e quella di Elmore James("It Hurst Me Too"), che, come "Johnny Be Good ",iniziano "canoniche" per poi inerpicarsi su stravolti ed imprevedibili sentieri sonori .
Omaggi alla tradizione quindi , anche se devastati da una seriale dedizione alla profanazione ed ad un’innata trascendenza sonica .

Sono comunque episodi come la spiritata "Illumated Cowboy"( che non offre il fianco ad alcuna etichetta musicale specifica) ; " Dark Sunday Evening", e la tormentata e densa "When We Were Young ",che senza ombra di dubbio, mettono più a fuoco la visionarietà straripante e potente di una band rimasta troppo a lungo nell’oscurità di un piccolo villaggio delle montagne svizzere, oggetto di un rito per pochi adepti .

( 8/ 10 )

Pasquale Boffoli
p.boffoli@tiscalinet.it
www.voodoorhythm.com

qui l'mp3 di "dark sunday evening"

http://www.voodoorhythm.info/MP3/ROYS-DARK-SUNDAY.mp3

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Sunday, August 06, 2006

The EAGLES " Tequila Sunrise / 21" 45 (Asylum , 1973



Certa critica finto-purista ha sempre considerato gli EAGLES come una semplice "arena ( o coliseum) rock" band. Resta il fatto che "Desperado" è uno dei più grandi dischi country-rock mai incisi.
Uscito nel 1973 ;il disco era un "concept" tutto teso ad omaggiare l'epica del Wild West e dell'outlaw.
Ovvi erano i rimandi all'imagery tipica del "western crepuscolare" dei grandi SAM PECKINPAH e SERGIO LEONE.
Il disco narrava allegoricamente le gesta della "gang" Dalton/Doley che aveva seminato terrore e morti tra il Kansas , l'Arkansas etc. negli anni tra fine '800 e inizio '900.
I temi presenti nell'album sono stati benissimo riassunti da Richard E. Land (from Fayetteville, Arkansas) in una sua bella recensione su Amazon.com : "Loneliness, uncertainty, fear, the road, wild times and hangovers, sudden death, love that is all too short. The feeling of being outside the mainstream... I loved it. ".
La bellissima "Tequila Sunrise" e "21" ( un ottimo country-rock scritto dal chitarrista e poli-strumentista Bernie Leadon ) , uscirono su 45 giri nello stesso 1973.
"They say a man should have a stock and trade /But me, I’ll find another way / I believe in getting what you can /And there ain’t no stoppin’ this young man / Because I’m young and fast as I can be /I know what freedom means to me" (from "21).
"It’s another tequila sunrise /Starin’ slowly ’cross the sky, said goodbye /He was just a hired hand /Workin’ on the dreams he planned to try / The days go by /Ev’ry night when the sun goes down /Just another lonely boy in town / And she’s out runnin’ ’round / () Take another shot of courage /Wonder why the right words never come /You just get numb /It’s another tequila sunrise..."


Attached le sleeves dell'ed. americana , tedesca e di una ristampa ed. italiana uscita nel 1979.
Thanx very nuch to LISA & MELISSA (of the EAGLESFANS site) for the permission in using the picture sleeves from their site.
(see links)
Michele Ballerini

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Saturday, August 05, 2006

HOODOO GURUS r'n'r morning! (..and a tomato sauce)



My god; after some years I've putted again on the stereo HOODOO GURUS "Stoneage Romeos",...GREAT great disc,I loved this band and I'll always love...is a fuckin' hour that I'm listening continuosly to " I Want You Back" , "Dig It Up", "Death Ship" , "My Girl" ; "Arthur" ; and "(Let's All) Turn On" at a very very high VOLUME,...my mother is boiling a sauce ("conserva" in italian: you boil for 3 hours fresh tomatoes with olive oil , fresh basil and a bit of onion and...voilà!) with our( very) red tomatoes just picked up in the garden,...I have an half idea she wanna put a cooking knife in my belly ' (or , worst again, to put a bunch of crude spaghetti up into my ass)..cos of the high volume r'n'r! :)
HOODOO GURUS in our hearts forever:) yeah!

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Friday, August 04, 2006

for BADFINGER fans




Mi ha scritto Morten Vindberg, webmaster del sito tributo ai BADFINGER. Sta preparando un 3CD Box set ( "The Ultimate Badfinger Collection")inerente la great UK band (per inciso ,una delle mie preferite in assoluto).
So sta sondando i fans all over the world perchè indichino le canzoni che preferirebbero vedere inserite nel Box.
Chiunque volesse votare , questi sono i links:
http://www.angelfire.com/nv/Badfinger/UCOLLECTION.html
http://www.angelfire.com/nv/Badfinger/Ultimate.html

W les BADFINGER.

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Thursday, August 03, 2006

JERRY J. NIXON "Gentleman Of Rock'n'Roll: The Q-Recordings 1958-64" CD (Voodoo Rhythm , 2003)




Questi sono gli autentici "perdenti" del rock'n'roll come piacciono a noi; non certi discograficastri nostrani che pur di guadagnare sulle spalle di ragazzini infoiati e/o bands di ingenui 15enni; sarebbero disposti financo a vendere la propria madre per 7 centesimi di euro per una notte (l'ultima,..of course!) a Stevanin:).
JERRY J. NIXON (al secolo Gerald James Hall) , nato nello Yorkshire; fu coinvolto, ancora minorenne; in una rapina di banca a Southampton.
Vista la giovanissima età, ebbe una "light sentence" e decise di imbarcarsi per l'America; dove si costruì una nuova, fake identity.
Arrivò (nel 1956) a Santa Fè (New Mexico) ,dove trovò lavoro in fabbrica. Viste le "esaltanti "condizioni di lavoro decise di iscriversi al Communist Party del New Mexico.
Nello stesso periodo si unì ad una band (i SANTA FE FLAMES) che si esibiva regolarmente all'Atahualpa Bar. Di lì a poco la band mutò il nome in THE VOLCANOES e venne notata da Leonard Sanchez, businessman e too manager della Quality records.Dopo una brevissima carriera (4 0 5 singoli; gli "storici" del r'n'r più oscuro dissentono al riguardo) Jerry tornò nell'anonimato . E' morto ad Albuquerque , completamente povero, nel 1999.
In questo disco sono presenti tutte le registrazioni realizzate per la Q. tra il 1958 e il 1964; inclusi i 4 (or 5?) 45 giri incisi ( a partire dal primo(june 1958) "Railroad Shuffle/(We're Gonna) Wang Dang Doodle!").
Disco estremamente consigliato agli amanti dell'early SUN rockabilly e di EDDIE COCHRAN.
Grazie alla VOODOO RHYTHM per questa piacevolissima (ri)scoperta.
Voilà la recensione scritta da Pasquale nel 2003.
Michele Ballerini

"Un'altra intelligente e valorosa iniziativa della Voodoo nel 2003 è stato il recupero artistico e discografico di JERRY J.NIXON, uno dei più sconosciuti eroi del rock&roll, come viene definito dalla stessa label nelle note informative, nonché notevole song-writer.
Siamo alla fine degli anni '50, in pieno boom rock'n'roll; e Jerry, nato in Inghilterra ma trapiantato negli USA alla metà dei '50; registra per la Q Records con i suoi Volcanoes una manciata (4) di singoli nel New Mexico tra il '58 ed il '64, tutti riportati in questo cd della Voodoo Rhythm, "Gentleman of Rock'n'Roll", insieme a registrazioni live a Dallas (i classici Rip It Up e Ready Teddy), outtakes, interviste radiofoniche e sessions dimostrative.
Jerry J.Nixon, morto poi nel 1999 in condizioni precarie possedeva uno stile vocale non particolarmente viscerale, piuttosto agrodolce e "decadente" per il rockabilly .Ed infatti i brani migliori a mio parere di questa compilation ,davvero succosa e riuscita ,non sono i brani più veloci tipicamente rockabilly(Railroad Shuffle, Keep On Knockin', Saturday Midnight Bop (peraltro godibilissimi)) ma le ballate lente e mid-tempo di Nixon, genere in cui mi sembra fosse particolarmente versato.
Quindi piccoli capolavori perduti riappaiono, sconosciuti davvero fino all'altro ieri, come Moonlight, Why Did I?, Red Sun, Miss Lonely, Tonight, There's A World Between You and Me, Travelling Free.
Songs ricche di una triste vena melodica e nelle quali fanno capolino anche le tastiere, anticipando certe atmosfere sixties di appena qualche anno dopo.
Lavoro sterile di antiquariato musicale? Assolutamente no: con questo disco la Voodoo afferma laconicamente il valore meta-temporale ed inossidabile del buon rock'n'roll .
Pasquale Boffoli

www.voodoorhythm.com
(ps: l'MP3 della sua version (unreleased before di "Rip It Up" è downloadable dal sito VOODOO RHYTHM here, enjoy, Mick)

http://homepage.hispeed.ch/darklord/VoodooRhythm/07%20-%20jerry_j_nixon%20-%20rip%20it%20upHI.mp3

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Wednesday, August 02, 2006

VOODOO RHYTHM (Suisse) special














Et voilà a little special/intro (written by Pasquale) to the stompy , wild r'n'r sounds of the suisse label VOODOO RHYTHM rec. owned by REVEREND BEAT-MAN. Appréciez-vous !

Michele
contacts www.voodoorhythm.com
Voodoo Rhythm : a wild little label

L’etichetta svizzera di Reverend Beat-Man, la VOODOO RHYTHM RECORDS, è divenuta negli ultimi anni, e cioè i primissimi del nuovo millennio, una label di culto internazionale attenendosi sempre strettamente al verbo garage, blues-trash e primitive rock’n’roll .
Ma già dagli anni ’90 , con bands e produzioni estreme ed a volte bizzarre come DEAD BROTHERS, MONSTERS, aveva dimostrato di essere interessata unicamente al lato più oscuro e meno ortodosso del rock, ed in alcuni casi ad incesti contronatura tra generi molto diversi(polka, zydeco, punk, cabaret)come nel caso dei WATZLOVES , coerentemente con la ragione sociale che si era data ed alcuni sottoragioni : ‘ Records to ruin any party !"
‘ .
E’ diventata poi ,nel nuovo millennio ,una sorta di accogliente ovile cosmopolita.
Ecco un sintetico campionario del suo catalogo nuovo millennio : transfughi del garage punk storico americano come
GET LOST ( Never Come Back / 2002) ovvero Gerry Mohr e Robert Butler ( Miracle Workers, Cavemanish Boys…);il ruspante rockabilly degli HORMONAUTS (Hormone Hop / 2001); perduti eroi r&roll degli anni ’50 come JERRY J.NIXON (Gentleman of rock’n’roll/ 2003); le perverse incursioni trash-demenziali del boss REVEREND BEAT-MAN con gli UN-BELIEVERS (Get on your knees / 2001) , i DIE ZORROS (History of rock vol.7 / 2002) e THE CHURCH OF HERPES ( 2005); micidiali noise-bands come i brasiliani THEE BUTCHERS ORCHESTRA: la violenza originaria degli Stones calata nel nuovo millennio ( Stop talking about music, let’s celebrate it / 2004) , prodotto da Tim Kerr ;agguerriti garagers come gli spagnoli WAU Y LOS ARRRGHS !!! (Cantan en Espanol / 2005); i losangelini THE GUILTY HEARTS ( 2005), artefici di un incredibile corposissimo debutto marchiato a fuoco da fantasmi Gun Club (di cui coverizzano Jack on Fire);inafferrabili ed istrioniche figure come KING KHAN & HIS SHRINES artefice di un r&b schizoide ( Three Hairs & You’re Mine / 2001 ); vaneggianti interpreti di punk’n’roll grezzo e primitivo come THE COME N’ GO ; il lo-fi trash-robotico di KING AUTOMATIC ( Automatic Ray / 2005):ovvero il batterista dei Thundercrack che ,dalla Francia, mixa in modo conturbante rock’n’roll, blues, Kraftwerk e Devo ( di cui coverizza una "Mongoloid" che più lo-fi non si può!) in una sorta di New Wave del Raw Blues Punk ; il divertente ed ironico hillbilly bianco(venato di country e bluegrass) di ZENO TORNADO AND THE BONEY GOOGLE BROTHERS ( Dirty dope infected blue grass hilbilly hobo XXX country music/ 2003 ; Lover of your dreams); il chicago-blues ed il boogie di JOHN SCHOOLEY ( And his one man band / 2005 ) ; il fifties-doo woop sound di HIPBONE SLIM AND THE KNEES TREMBLERS ( Have knees with tremble / 2005 ) ;
Un affresco di generi davvero sorprendente, ben riassunti nell’esauriente sample n.2 della Voodoo Rhythm del 2005 dove appaiono anche vecchi grandi brani dei cattivi fuzz-men THE MONSTERS ( Burn my mind ) e degli old-style guitarists DEAD BROTHERS ( Swing )


by Pasquale Boffoli

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