Monday, January 29, 2007

OUTSIDERS "Keep On Trying / Thats Your Problem" 4° 45 (Relax , 1966)


Altro 45 giri della "premiata forneria " R. Splinder /Wally Tax che vi consiglio altamente (entrambe le tracks sono presenti nell'album "Best Of..) è il 4° della discografia degli OUTSIDERS; "Keep On Trying /That's Your Problem".

"Keep On Trying" è una splendida slow song , il testo ricorda le tematiche tipiche di moltissime delle prime canzoni dei ROLLING STONES (la "wicked girl" that "...goes around with every man in town"), ma , rispetto alla caratteristica aggressività verbale e all'usuale tono "misogino" dei primi STONES, qui la vena è decisamente molto più malinconica:

"Just keep on trying /And you'll succeed in breaking my heart /Just you keep on lying /And you'll succeed in tearing it apart /Just you keep on, yeh keep on trying /And you've got me, you've got me crying /My resistance is low now girl'Cause I love you, don't you know now /Just you keep running around With every man, every man / you know now /And you've got me down and out /I'll be crying before you know".


Sarà coverizzata dai TELL TALE HEARTS di MIKE STAX nell'epocale , omonimo, 1st lp (Voxx , 1984) e , più avanti (nel 1997 credo), dai THANES nel bellissimo "Undignified Noblemen" , a mio parere uno dei capolavori del folk rock degli anni '90 .

"That's Your Problem" è invece uno straordinario, serratissimo raw-r'n'b-garage-punk, coverizzato poi sempre dai TELL TALE HEARTS ( e dagli OTHERS too, se non ricordo male).

Credetemi "Keep On Trying" è una delle più splendide canzoni dei 1960s ( e quindi di sempre),..e se non lo avete capito andate pure ad ascoltarvi per 39 volte al giorno su MTV , in rotazione continua, l'ultimo singolo di Ligabue che si arruffiana la platea sentimental-rincoglionita ..fino all'ultimo messaggino a soli 50 cents del tipo"mandatelo x favore vi prego "...burpp!

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Monday, January 22, 2007

RINCOGLIONIMENTI


Ieri sera , su "Blob", come in un incubo METAREALE, mi sono passate davanti agli occhi le immagini di una trasmissione chiamata "Buona Domenica" e le facce di , nell'ordine: Paola Perego , Bettarini , Rocco del "Grande Fratello", il fotografo dei "vipsss" Corona e tal Gregoraci.

Well, vi dirò, mentre queste vip-facce y stridule vociastre scorrevano sul video , mi sono messo a piangere come un vitello e ho provato una struggente nostalgia per i volti di: TIBERIO MURGIA , MARIANGELA FANTOZZI , GIGI E ANDREA , GIGGI ER FENOMENO , LE 4+4 di NORA ORLANDI, RIC E GIAN , MARCELLO GIANNINI detto "IL NOSTRO DI FIRENZE", MARTY FELDMAN , HAGGY di "STARSKY & HUTCH" , HARRY KLEIN , NINO CASTELNUOVO , ANTONELLO CUCCUREDDU , GIANNI NAZZARO(quello di "Sono Innamorato Di Mia Moglie"), GIORGIO BUBBA.


Mi chiedo: mi sto rincoglionendo???
O, au contraire, è totalmente rincoglionita l'Italia di oggi che presta attenzione a tali "nuovi"(?) personaggi e alle loro becere dispute ????? :)

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Friday, January 19, 2007

SDH "Engage" (Ass. Culturale Platone/Sham Foundation, distr. Nicotine rec. , 2006)


Voilà il nuovo disco degli SDH, indie band reatina già attiva nei mid 1980s come FRENCH KISS (successivamente SWEET DUTCH HONEY).Il loro è un approccio al punk decisamente multiforme e trasversale . Gli SDH saranno programmati on air su Radio Rai 3 stanotte, dopo la mezzanotte, durante la trasmissione "BATTITI". Sul sito della Nicotine records sono scaricabili un paio di tracks tratte dall'album, including "Right Now", questo il link :
http://www.nicotinerecords.com/downloads/mp3/SDH_right_now.mp3
Qui sotto la recensione dell'amigo Pasquale Boffoli.

Michele


"L’anno che sta per arrivare segna il trentennale della nascita del punk o giù di lì : si sa, questa é materia controversa!
Il 1977 fu comunque anno cruciale per il punk, figlio degenere di papà rock, che nel bene e nel male continua nel nuovo millennio a resistere all’usura del tempo ed avere una sua attualità sonica e contenutistica.
Naturalmente dipende molto da come lo si gestisce.
Ad esempio gli SDH, trio di Rieti guidato da Nazzareno Martellucci ( lead vocal, cori, chitarra e synt ), hanno con il punk un approccio tutt’altro che ortodosso, quello che preferisco !
ENGAGE, credo il loro primo cd, contiene sette brani, cinque originali e due covers e mi è stato segnalato da Michele Ballerini, maitre-à-penser in materia : inizia con Black flag’s horde , dedicato a Penelope Houston degli Avengers, storico gruppo punk californiano della prim’ora ed è subito una chiara dichiarazione d’intenti.
Il sound punk strascicato, doloroso ma compatto degli SDH rivela chiare ascendenze americane, californiane per l’appunto, ma in questo brano iniziale echeggia anche qualcosa degli indimenticati newyorkesi Dead Boys : Nazzareno non ha un vocalismo violento, ma trasmette una quieta disperazione, quasi rassegnata !
La sua chitarra e quella di Daniele si integrano bene e creano un muro chitarristico spietato, anche nei brani successivi, Linda Blair, una cover dei Redd Kross del 1986 (tratta dall’album Born Innocent )e Stop It, perentoria punk-song (dedicata ad amici persi per strada leggo accanto…!)
Quando dopo questo terzo brano credevo di averli inquadrati ecco Right Now, che mischia le carte in tavola con il suo andamento malato, quasi una punk-ballad : Nazzareno pare cantare per inerzia, indolente e dark, ed è contagiosa la malinconia metafisica che riesce a trasmetterti ; ed ecco entrare in scena il suo synth, che introduce nel sound degli SDH un mood decisamente inaspettato, dilatandone notevolmente lo spettro espressivo.

Un omaggio speranzoso al nuovo millennio, così annunciano il brano gli SDH, ma a giudicare dall’atmosfera che vi si respira …. la vostra è chiara ironia,il n’ést pas ?
I Hate R’n’R stars, un’oscuro psychobilly crampsoide, ennesima indefessa professione di fede punk ; la cover punkizzata di The Model dei Kraftwerk (da The man machine del 1976), introdotta e percorsa da un fuzz tagliente, la voce di Nazzareno filtrata ed aliena…ma come, dei punks alle prese con gli inventori della fredda estetica sintetica kraut-rock ?
Decisamente intrigante, no… scusate, inquietante !
Ed infine i sette minuti ,sorprendenti, di Ride it, polimorfa : inizio convulso ed allarmante, incitamento all’azione; poi il brano rallenta quasi perdesse colpi e lo strisciante synth di Nazzareno disegna oscuri arcobaleni decisamente poco rassicuranti, ancora una volta alieni, dialogando con la calda chitarra ‘umana’ di Daniele; la sua voce si lamenta…quasi implora !
Che dire : una vera rivelazione per il sottoscritto i reatini SDH: il loro ENGAGE, che non mi stanco di ascoltare, è un debutto che tasta più che bene il polso dell’oscurantismo dei tempi che viviamo.
Come non accennare anche all’ennesimo favoloso artwork di Prof. Bad Trip, che putroppo ci ha lasciati prematuramente ?
A quando un lavoro più corposo ,ragazzi (!?!?) .

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Saturday, January 06, 2007

ALEKSANDR PUSKIN " EUGENIJ ONEGIN" (1823-1830)











L'altro giorno mi sono messo a "rasghàr" (="segare la legna" in dialetto basso-mantovano) per il caminetto.
Mi piace , ma non essendoci molto abituato , ho resistito 56-57 minuti (massimo).
Mentre "à rasghaàv", immerso nel verde della campagna ricoperta di brina, mi sono venute alla mente alcune mirabili descrizioni della campagna russa fatte da Aleksandr Puskin nel suo straordinario "romanzo in versi" "Eugenij Onegin", che ho appena terminato di leggere ieri ( "I Capolavori Sansoni ed. ,1967", con traduzione del 1936 del grande slavista Ettore Lo Gatto)e che consiglio a tutti.
L'Onegin di Puskin fu importantissimo perchè (pur modellato inizialmente sul "Don Juan" e il "Childe Harold"del BYRON) è il primo autentico romanzo in rime della letteratura moderna.
Se infatti Byron , nel suo "Childe Harold" si rifaceva ancora al concetto "epolirico"di "romaunt" medievale (ex. il "Romaunt Of The Rose" di Chaucer) ; con l'Onegin, Puskin ,intendeva già il romanzo nella sua forma moderna; come "raffigurazione larga e veritiera della vita sociale" (V. IVANOV).
Quindi, già negli anni '20 dell'Ottocento e in aperta (seppur ironica) polemica sia con il "sentimentalismo" settecentesco inglese (allora molto di moda in Russia) che con lo stesso "morboso chimerismo byroniano" , che, ancor più , con quei critici che sostenevano la necessità di un ritorno alla altezza della "ode" e del "poema epico"; Puskin iniziò a celebrare le cose umili , la semplice vita della campagna russa e preconizzò il grande Realismo russo ( "d'esser poeta cesserò presto / Febo sprezzando e la sua minacciosa ira /coltiverò l'UMILE PROSA").




L'Evgenij Onegin di Puskin (così come la "Comédie Humaine" di Balzac e le opere del suo amico N. GOGOL) , sono essenziali per capire l'evoluzione della letteratura moderna.
Non a caso, nel 1880, nel corso dell'inaugurazione a Mosca del monumento dedicato a Puskin,DOSTOEVSKIJ esaltò l'Onegin parlando di: "poema palpabilmente reale, nel quale è incarnata la vera vita russa, con una tale forza creativa e con una tale perfezione, quale non era mai esistita prima di Puskin, e forse neppure dopo di lui".
Tra l'altro l'Onegin sarà il prototipo di quello "uomo superfluo, dissidente e fuoriuscito", o "embrione morale" , o "egoista che soffre del proprio egoismo" (Belinskji) che sarà poi protagonista di gran parte del romanzo 8-900entesco ( dal protagonista di "Delitto E Castigo", allo Stavrogin de "I Demoni", fino agli anti-eroi del decadentismo ).
Molto importante in questo libro è anche la continua immissione (ed allora era una novità assoluta) dell'elemento "popolare" e folkloristico ("narodnost" in russo) . L'interesse infatti di Puskin per il folklore e le fiabe popolari russe era intensissimo e infarcì di questi aspetti il suo poema, attuando una felicissima confusione di codici.
Di seguito ecco quella che doveva essere la fine del VI capitolo del libro, ma che non appare nella versione definitiva/ufficiale dell'Onegin, probabilmente per motivi di censura:
"E tu, giovane eterna ispirazione, agita ancora la mia immaginazione , vola più spesso qui, e fa che del poeta l'anima non si geli e indurisca e s'irretisca nel mortifero baccano del mondo, tra superbi e arroganti senza cuore , tra sciocchi circondati di splendore ; tra vecchi pusillanimi e FURBESCHI ; tra cavillanti giudici grotteschi ; tra birboni ridicoli e noiosi; in mezzo a civettone baciapile ; e alla marmaglia viscida e servile; tra gli odiosi convegni quotidiani ; i soliti tradimenti mondani ; tra le censure, i calcoli , i dispetti ed il vuoto dei cuori e dei pensieri!".
Davvero grandissimo brano!
Michele Ballerini




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Friday, January 05, 2007

FENOMENOLOGIA di una LEGGENDA : MARIO CAROTENUTO ne "L'INFERMIERA DI NOTTE" (1978)






















Da pochissimi giorni questo blog ha compiuto un anno di vita (misi infatti il "contatore" shinystat il 3 gennaio 2006). Da quel momento ho avuto visite da circa 100 Stati (nei prossimi giorni pubblicherò le statistiche complete "visite per Stato" del primo anno, perchè la cosa mi appassiona:) ).

Perciò, per ringraziare tutti i ragazzi che m'han fatto i complimenti per PopArtx e augurare un great 2007 a tutti ,...what's better than la riproposizione di un mio vecchio articolo apparso su "Punkadeka" inneggiante all'Immenso MARIO CAROTENUTO, uno dei grandi "caratteristi" dell'epoca d'oro della cosiddetta "commedia all'italiana" ?

Che dire: di MARIO CAROTENUTO ce n'è uno..tutti gli altri son Marzullo!

Mich



"Niente da dire; Sublimi e Inarrivabili interpretazioni abbondano nel capolavoro “L’Infermiera Di Notte” (Mariano Laurenti, 1978).
Lino Banfi è semplicemente “auratico” nelle vesti del Dottor Pischella , medico odontoiatra in carriera e baldraccaro convinto.
Alvaro Vitali raggiunge vette oserei dir bergmaniane dando crociana "forma" all’indimenticabile personaggio di Peppino, assistente/schiavo del Pischella medesimo.
Ma , è indubbio, uno su tutti emerge per esperienza , abilità istrionica, nonché capacità di “sfondare” la cinepresa con la sua ARTE cristallina: Mario Carotenuto, alias il PADRE del cinema impegnato italiano.
Nel film il Nostro è il leader di una gang di rubagalline che, saputo che in casa Banfi/ Pischella si nasconde un prezioso diamante, vi si stabilisce spacciandosi per tale zio Saverio , antico membro di famiglia.
Come nei migliori romanzi vittoriani è un telegramma a preannunciare la sua entrée en scène: “ Arriverò domani ore 10. Stop. Zio Saverio”. Commento di Banfi , leggendolo : “ Ah!già zio Saverio!……chi cazzo è Zio Saverio????”.
Ieratico e monumentale, adorno di una biblica barba più finta (…se mai fosse possibile!) dei denti di Marta Marzotto, in breve il Carotenuto arriva a imporsi come unico centro strutturale del racconto, vera COSCIENZA CRITICA della narrazione.
Due frasi in particolare, da lui pronunciate nel corso del film :(Q:“ Ma zio, dove vai??” –A: “Ehhhh? Ah, vado ar CES….volevo dire in bagno”…. e, durante il sonno:“ mmmhhh come ‘sso bboni i rigatoni alla St. Drouet ….n’antri due ne voglio!!!!”), ci rivelano cristallinamente tutta la STATURA MORALE e le altissime idealità del personaggio. Ma questo è niente, direi!
La sua romantica dichiarazione (fatta al buio) a quella da lui creduta l’infermiera di notte Gloria Guida (ma che in realtà era un preoccupatissimo Alvaro Vitali , …..messosi in parrucca bionda (terribil visione!) per sostituirla in servizio), è uno dei testi più immacolati, teneri e sorgivi che mai la letteratura d’amor cortese indoeuropea abbia prodotto .
Rileggiamola e meditiamo!!!: “ Oh, bella, mmmhh, grazie coccona, mmmhh bella!…Ma non lo capisci che è tutta ‘na scusa?? Io voglio solo toccare le manine tue delicate…le manine tue vellutate…le mani tue….le mani tue??? Ahooo e macche mmani soò queste????!!! E tu cchi cazzoo sssei??? Ahooo, ma tu c’hai la barba, …tu sei n’homo!!!!! ….Ahooo, ma io te ammazzo!!!!”.

La critica unanime concorda!! Nulla sarà più lo stesso nella storia del cinema dopo questa scena! "

Michele Ballerini (2003)





attached: some photos tratte dall'ottimo FILM TV.IT , all rights reserved. In particolare dai films "Caccia Al Marito" (1960); "Il Ginecologo della Mutua" (1982); "Dove Vai Se Il Vizietto Non Ce l'Hai" (1980); la locandina di"Maridos En Peligro" (versione spagnola del grande "Mariti In Pericolo"); e una picture della Divina Gloria Guida, per la quale tutti noi ragazzini andavamo al cinema a sognare ( ..e non solo!)

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